2021  EVENTI E PHOTOGALLERY

  Indice  

                                              

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1. Guglielmo da Montegrino

Guglielmo da Montegrino: affresco Gennaio

(in collaborazione con Associazione Ammira – Paola Viotto)

 

Nei cicli medievali dei Mesi, gennaio è il momento in cui la campagna riposa e si godono frutti del duro lavoro della stagione precedente.

Nella chiesa di Sant’Antonio di Viconago (Va) i Mesi sono stati affrescati all’inizio del ‘500 da Guglielmo da Montegrino, eccentrico personaggio che esercitava nelle valli intorno al Lago Maggiore la doppia professione di pittore e notaio. I riquadri dei Mesi occupano lo zoccolo dell’abside sotto la schiera degli Apostoli, in un contesto che risente ancora dell’impianto iconografico medievale. Nonostante le numerose lacune Gennaio è in gran parte riconoscibile, rappresentato come un uomo agiato comodamente seduto davanti a una tavola imbandita, mentre beve un buon bicchiere di vino rosso.

 

 

 


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2. Sant’Antonio Abate

 

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Sant’Antonio Abate, 17 gennaio e Guglielmo da Montegrino Pubblicato su FB 17-01-2021


La festa di Sant’Antonio Abate è celebrata in numerose località con le benedizioni degli animali e i falò propiziatori della fine dell’inverno, quest’anno purtroppo sospesi.
Guglielmo da Montegrino, pittore attivo nel XVI secolo nelle valli del luinese, ha dipinto due belle immagini del Santo, invocato per le malattie degli uomini e degli animali.
Nel Comune di Porto Valtravaglia, sul Monte San Michele, troviamo la prima immagine del Santo all’interno della chiesetta dell’Alpe, in un grande affresco della Madonna del latte, datato 1517 e firmato G. da Montegrino. La Madonna in trono che allatta il Bambino è attorniata dai Santi Antonio e Bernardo.
A Runo di Dumenza, nella Cappella della Pianca, vediamo un altro affresco simile al precedente, con la Madonna fra i Santi Antonio e Giovanni Battista. In entrambi gli affreschi il volto di Antonio è caratterizzato dai tratti tipici del nostro Guglielmo, con grafismi accentuati sulla fronte, sotto gli occhi, nei riccioli dei capelli e nelle linee che disegnano la lunga barba.
In mano regge la campanella e il pastorale, attributi iconografici che spesso accompagnano la sua immagine.

 

 

 

 

 

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3.  SAN GIOVANNI BOSCO

 SAN GIOVANNI BOSCO – 31 gennaio 2021 Pubblicato su FB

Bosco Valtravaglia al Santo è stata dedicata una piccola Cappella sulla scalinata che porta alla chiesa dell’Annunciazione, edificata nel 1965 e voluta dai boschesi con il parroco don Augusto Dell’Acqua in ringraziamento al Santo per aver protetto molti soldati durante la Seconda Guerra Mondiale, che hanno fatto ritorno a casa dopo la fine del conflitto nel 1945.
Nelle foto vediamo il progetto della cappella, l’inaugurazione nel 1965, la processione e la statua del Santo.
                                                        

       

   

 

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4. Giorno del Ricordo delle FOIBE

10 febbraio 2021 – Giorno del Ricordo delle FOIBE -pubblicato su FB 

 

La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale GIORNO del RICORDO, al fine di conservare e rinnovare la memoria degli Italiani e di tutte le vittime delle FOIBE.  

Onoriamo tutti i morti di quei tragici giorni con questo dipinto “In ricordo delle Foibe” del 1967, opera del pittore boschese Massimo “Antime” Parietti (1914-2002), oggi esposto nel Museo di Cassano Valcuvia.

 

 

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5. 14 febbraio, San Valentino

14 febbraio, San Valentino                   pubblicato su FB 14-02-21

 

Giovanni Carnovali detto il Piccio, CUPIDO E LA DORMIENTE (1863)

Olio su tela incollata su tavola 14,5 x 11 (Collezione privata)

 

Nella ricorrenza di San Valentino (Vescovo vissuto nell’attuale città di Terni fra il 176 e il 273 e diventato secondo diverse leggende protettore degli innamorati fin dal XV secolo), colgo l’occasione per far conoscere e dedicare a tutti coloro che festeggiano questo giorno un raro gioiello dipinto dal nostro Giovanni Carnovali detto il Piccio attorno al 1863.

Il piccolo quadro “Cupido e la dormiente” rappresenta un interno; sulla parete una finestra si apre sul blu della notte, mentre Cupido con una torcia in mano illumina la fanciulla addormentata, della quale è innamorato. La delicata dolcezza della dormiente abbandonata sul letto e illuminata dal suo amore, i contorni sfumati di tutto l’ambiente, la luce che focalizza la parte centrale della scena, fanno di questo dipinto un capolavoro che precede le grandi opere dell’impressionismo francese.

 

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6. Educazione della Vergine

Giovanni Carnovali detto il Piccio (Montegrino 1804- Coltaro-1873)

 EDUCAZIONE DELLA VERGINE (1826)

olio su tela, 205x140

 

Prendendo spunto dal post di Paola Viotto che, con « Ammira » ha pubblicato alcune belle immagini di sculture del Cinquecento francese sul tema della « Educazione della Vergine » https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221615571713654&id=1084343375&sfnsn=scwspmo e dal suo commento sul soggetto con un simpatico riferimento all’attualità, che vede ogni giorno mamme e nonne impegnate nella « educazione » scolastica di figli e nipoti, vi presento lo stesso argomento pittorico interpretato nell’Ottocento dal nostro giovane Piccio, in una pala d’altare della  Chiesa di Almenno S. Bartolomeo (BG).

 

La madre S. Anna, è ritratta con gli abiti delle contadine bergamasche che Piccio conosceva, mentre spiega le Sacre Scritture a Maria Bambina, che la ascolta attenta, col suo viso dolce e la piccola mano appoggiata sul petto, nel gesto di accogliere e interiorizzare il racconto. S. Gioacchino, il padre, è appoggiato a un tavolo, che si intravvede alle loro spalle. La composizione a “piramide” è mossa dai gesti dei personaggi e culmina nella mano del Santo che indica le tavole dei Comandamenti. L’insieme è reso meno “accademico” dalla bella apertura sul paesaggio dietro le colonne, che richiama la scuola lombarda del Luini. Quest’opera evidenzia già la sensibilità di Piccio a cogliere gli aspetti umani più intimi e famigliari.

 

 

 

 

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7. La Piramide di Roma e il Carnovali

Giovanni Carnovali detto il Piccio         

 MOSE’ SALVATO DALLE ACQUE (1866)

Olio su tela, 110 x 172, collezione privata

 

La Piramide di Roma e il Carnovali

Una delle opere più spettacolari di Giovanni Carnovali detto il Piccio (Montegrino, 1804 - Coltaro, 1873) è il “Mosè salvato dalle acque”, dipinto di notevoli dimensioni (110x172) datato 1866.

Si tratta di una tela stupenda, nella quale il Carnovali si abbandona ad una creazione che esalta, nella tecnica del non finito, una visione onirica della storia biblica. Il cesto che protegge il bambino Mosè nelle acque del fiume Nilo è portato a riva da un gruppo di donne, colte nel momento della sorpresa e dell’accoglienza per l’arrivo di quel fanciullo inaspettato.

Il Po e Cremona, luoghi amati da Piccio, si trasformano nel Nilo e nell’Egitto. La città di Cremona è arricchita da piramidi che gareggiano col Torrazzo; l’evocazione dell’evento biblico è quindi ottenuta attraverso un approccio visionario, onirico che sfiora il nascente Simbolismo.

Non avevo mai capito perché il Piccio avesse immaginato una piramide così alta, ben diversa da quelle che tradizionalmente vediamo nei documentari sull’Egitto; a febbraio un filmato di Roberto Giacobbo nella serie Freedom-oltre il confine, dedicato ai segreti della piramide di Roma, mi ha “illuminata” e mi ha fatto ricordare che il Carnovali si era recato a Roma nel 1845 e nel 1855 e che certamente aveva visto quella piramide, alta, come vediamo nella sua opera. 

 

 

 

 

 

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8. Lettera ai soci 10/03/2021

Associazione Culturale

“Amici di G. Carnovali detto il Piccio”

Montegrino Valtravaglia (VA)

 

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Montegrino Valtravaglia, 10 marzo 2021

 

Gentilissimi Soci, 

 

spero innanzi tutto che voi siate in buona salute.

Il nuovo anno è iniziato già da tre mesi, ma non possiamo per il momento riprendere le nostre attività associative a causa delle restrizioni ancora in atto per l’emergenza della pandemia.

Ho cercato di mantenere un contatto con voi, attraverso interventi vari su internet, Youtube, Facebook, WhatsApp, come potete trovare sui post dell’Associazione Culturale “Amici di G. Carnovali detto il Piccio”, ma credo manchi a tutti noi la possibilità di un incontro personale.

Nel 2020 non abbiamo potuto effettuare la nostra assemblea annuale e per ora, temo che anche quest’anno dovremo attendere altri mesi per una convocazione in presenza.

A marzo la nostra Associazione era stata chiamata a partecipare con un evento alla Mostra “Nel salotto del collezionista”, presso il Castello di Masnago (Varese), ma la chiusura di tutte le manifestazioni in presenza non ci ha permesso di presentarlo.

Tuttavia siamo citati sul catalogo della mostra.

Ricordo inoltre che il nostro sodalizio, in piena pandemia, ha sostenuto con un contributo importante la Croce Rossa e l’Anffas di Luino, grazie anche alle offerte di alcuni soci.

 

L’Associazione comunque continua a preparare il materiale per le prossime manifestazioni, che saranno realizzate e comunicate appena possibile.

È in fase di ultimazione una nuova pubblicazione, dedicata alla “villeggiatura” a Montegrino nel secolo scorso, agli artisti nati o vissuti nel comune e ad alcuni personaggi che hanno lasciato in una serie di disegni, diventati poi cartoline, una traccia del loro affetto per questi luoghi.

Se possibile, presenteremo il libro in estate, facendo dono ai Soci delle cartoline di cui sopra.

 

Ricordo che se volete continuare a sostenere le nostre iniziative e rinnovare la tessera di socio, potete contribuire con la quota associativa di € 10,00 da versare sul c.c. dell’associazione, o da spedire in busta all’indirizzo: Associazione Culturale “Amici di G. Carnovali detto il Piccio”

via Risorgimento, 39 – 21010 Montegrino Valtravaglia.

Comunico che UBI Banca dal 22 febbraio 2021 è diventata BPER Banca, 50401-sede di Luino, quindi abbiamo un nuovo IBAN: IT10Y0538750401000042639948   

 

Spero sinceramente di potervi incontrare presto e di riprendere le nostre attività in presenza.

Nell’attesa porgo a voi tutti i miei più cordiali saluti

 

                                                                                            Carolina De Vittori

 

Dott.ssa Carolina De Vittori

Presidente Associazione Culturale “Amici di G. Carnovali detto il Piccio”

Via Risorgimento, 39

21010 Montegrino Valtravaglia (VA)

Tel. 0332 508203 – cell. 328 0976032 

info@ilpiccio.it  - www.ilpiccio.it - www.montegrino.it

 

 

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9. SAN GIUSEPPE 19 marzo

SAN GIUSEPPE 19 marzo - Auguri a tutti i papà     FB 19-marzo 2021

Molte chiese sono dedicate al Santo, diventato protettore di tutti i papà, e anche a Luino troviamo un elegante edificio che si affaccia sul lungolago della cittadina. L’oratorio di San Giuseppe fu costruito come cappella privata dai Conti Marliani, feudatari di Luino, presso il loro Palazzo, oggi sede di una Banca. Il progetto fu affidato a Gerolamo Quadrio, che già operava per la famiglia a Milano. I lavori vennero eseguiti tra il 1664 e il 1666 e la data di chiusura del cantiere è riportata sulla facciata della chiesa. L'edificio, la cui proprietà passò alle famiglie Crivelli e Serbelloni che si succedettero nella gestione del feudo di Luino, rimase privato fino agli anni ‘70. Fu poi acquistato dalla parrocchia, la quale decise di operare un restauro conservativo, condotto dall'architetto Sandro Mazza. Non è presente un campanile.

La facciata è abbellita da un alto pronao, con colonne in granito che copre il portale d'ingresso. Ai lati due statue di San Giuseppe e di San Dionigi (fra i primi vescovi di Milano).

All’interno si ammirano l’altare maggiore, disegnato del Quadrio in marmi policromi culminante in un timpano triangolare: pregevole la pala con lo Sposalizio di Giuseppe e Maria. Gli altari laterali, inseriti dopo il 1748, sono in legno. L'organo, realizzato nel 1683 è racchiuso in una cassa lignea dorata e intagliata. Pregevole anche l’intaglio del pulpito.

 

 

 

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10. Piccoli (enormi) obiettivi

PRIMAVERA, con i fiori di Massimo “Antime” Parietti     FB 20-03-21

 

Finalmente, almeno in calendario, è iniziata la primavera. La vediamo nei prati, nei giardini, nella natura che si risveglia più rigogliosa che mai; vorremmo sentirla anche dentro di noi, viverla come una rinascita, ma quest’anno dobbiamo aspettare, rimandare, sperare. Per questo voglio regalare a tutti voi due immagini della nuova stagione, da ammirare nella loro bellezza e positività, con l’augurio che presto potremo di nuovo uscire a godere pienamente dei colori e dei profumi della vita, che ci è stata per lunghi mesi rubata.

Le opere che seguono, gentilmente concesse da Gabriella Badi, sono state dipinte dal pittore Massimo “Antime” Parietti (Bosco 1914- 2002) e rappresentano uno dei temi più amati dall’artista, che spesso traeva ispirazione dalle splendide fioriture del suo grande giardino nella casa di Bosco. Le accomuna il volo dei petali che, mossi dal vento, occupano tutto il dipinto.

 “La primavera” 1992, tecnica mista, cm. 135 x 220, riprende il tema classico della fanciulla simbolo della rinascita della natura, interpretato con una affascinante figura di ragazza distesa su un prato e ricoperta di fiori.

“Cascata di petali” 1980, olio su tavola cm.75 x 60 riempie tutto lo spazio lasciato libero dai fiori raccolti in un vaso, con petali colorati che volteggiano nell’aria.

 

 

 

 

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11. Piero Chiara

Piero Chiara 23 marzo 2013/ 2021    FB 23-03-21

 

Ringrazio Francesca Boldrini e Carlo Cattaneo per la condivisione del testo.

 

“Sono nato all’ultimo piano d’una vecchia casa di Luino, in via Felice Cavallotti, dentro una stanza senza riscaldamento e senza luce elettrica. Era il 23 di marzo 1913 e la primavera quell’anno doveva essere in ritardo, perché appena nato, trovandomi freddo, una mia zia mi scaldò i piedi al fuoco del camino. Fu quella di via Felice Cavallotti, la mia prima casa, un piccolo regno, perché oltre la stanza nella quale ero nato, aveva una ventina di locali su diversi piani, in gran parte vuoti o con armadi chiusi lungo le pareti. [...] Di casa in casa ho trascinato dietro di me gli anni, come un pazzerello o un bambino che si tira dietro, attaccati a una corda, barattoli e scatole vuote. Gli anni: gli “irrevocabili anni / del caro viver mio”, col loro rumore di cose infrante, di voci che si accavallano. Ma la prima casa, quella che avrebbe dovuto essere l’unica, la casa di tutta la vita, resta il palazzotto sei o settecentesco di via Felice Cavallotti, dove Luino o meglio il mondo incomincia per chi viene dal lago, con la casa Zanella dalle inesplorate soffitte e dalle profonde cantine a livello del lago, dove sono rimaste care, tenaci ombre, che il vento traversa ma ancora non riesce a disperdere”. (Piero Chiara)

 

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12. VENERDI SANTO 2021

VENERDI SANTO 2021   FB  e sito Associazione

Alcune rappresentazioni della Crocifissione di autori minori.

Guglielmo da Montegrino (XVI sec.) è l’artefice della Crocifissione che si trova inserita negli affreschi della prima cappella a sinistra del Santuario del Carmine a Luino e della complessa rappresentazione del Calvario, affrescata in una cappella della chiesa di San Giorgio a Brissago Valtravaglia.                                                        A Montegrino, nella frazione di Bonera, all’interno di una elegante arcata sorretta da colonne in stile classico, si può ammirare una Crocifissione attorniata dalla Giustizia e da un San Pietro (XVIII sec.)

Degni di citazione, a Urbino, nell’oratorio di San Giovanni, sono i fratelli Salimbeni da San Severino Marche che hanno affrescato nel 1416 una grande Crocifissione dai colori forti, messi in risalto dallo sfondo blu, che evidenzia decine di personaggi in grande movimento, sovrastati dal Cristo, ai piedi del quale la Madonna, svenuta, è attorniate da pie donne.

 

 

 

 

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13. Lettera a Soci Pasqua 2021

Associazione Culturale

“Amici di G. Carnovali detto il Piccio”

Montegrino Valtravaglia (VA)

 

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Montegrino Valtravaglia, 31 marzo 2021

 

Carissimi Soci, Amici, Simpatizzanti,

 

siamo ormai prossimi alle festività pasquali e speravo, come per gli scorsi anni, di inviarvi i miei saluti accompagnati da un felice augurio di “Buona Pasqua”.

 

Nel momento attuale, tuttavia, non abbiamo ancora nessuna certezza positiva, perché la situazione rimane molto contradditoria, purtroppo ben diversa dalle nostre speranze.

 

Mi piacerebbe potervi incontrare, organizzare una piacevole giornata insieme, scambiare qualche idea con voi, ma non è possibile e lo scoramento comincia a prevalere sulla volontà di operare. Ho anch’io bisogno di una vostra parola di sostegno, di sapere che siamo ancora insieme per programmare nuovi traguardi.

 

I miei tentavi quasi giornalieri di essere presente fra voi con scritti, foto, filmati su FB e su YouTube sono forse un palliativo che non tutti apprezzano, ma non ho altri modi per cercare di tenere unita la nostra associazione, anche se talvolta la tentazione è quella di ringraziare tutti per quanto insieme abbiamo realizzato e … terminare il mio impegno.

 

Ringrazio tutti coloro che hanno accettato comunque di rinnovare la tessera di socio.

Già questo è un incoraggiamento a … non mollare.

 

Vi auguro di essere forti nel superare questo lungo anno di mesi “non vissuti”

e di ritrovare presto la gioia di una nuova speranza di libertà di vita.

 

Con tutto il mio affetto, accompagnato da un fiore augurale

                                                                   

                                                                                      Carolina De Vittori

                                                                                  

 

 

 

Prof.ssa Carolina De Vittori

Presidente Associazione Culturale “Amici di G. Carnovali detto il Piccio”

Via Risorgimento, 39

21010 Montegrino Valtravaglia (VA)

Tel. 0332 508203 – cell. 328 0976032 

info@ilpiccio.it  - www.ilpiccio.it - www.montegrino.it

 

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14. FESTA PATRONALE di BOSCO

 

FB 18-aprile 2021 e youtube

 

FESTA PATRONALE di BOSCO  18 aprile 2021 – Il Manto della Madonna

 

Ricorrendo domenica 18 aprile la Festa patronale di Bosco Valtravaglia, presentiamo questo breve filmato realizzato per la festa del 2013, con un brano del concerto per organo (Ivan Pedrocca) e tromba (Giovanni Dellea) eseguito in omaggio alla Madonna e al restauro del prezioso Manto Visconteo che adorna la statua della Vergine durante la solenne processione della Festa patronale.

Il restauro, eseguito dal 2011 al 2013 dalle Suore Benedettine dell’isola di San Giulio (Orta) grazie alle offerte di boschesi e villeggianti, ha permesso di salvare un prezioso manufatto settecentesco di rara bellezza, donato alla chiesa di Bosco da una discendente dei Visconti nel giorno delle sue nozze. Non si tratta quindi di un manto “religioso”, ma realizzato per una sposa e ricco di simbologie dedicate al matrimonio, all’amore coniugale, alla fecondità, alla nobiltà, anche se non mancano richiami ad alcune tematiche cristiane e mariane. (filmato di Achille Locatelli)

https://youtube.be/6-T7msRc7RU

 

 

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